Hegel La Fenomenologia dello Spirito
Pubblicata nel 1807, segna il distacco dalla filosofia di Schelling, che Hegel respinge (“la notte in cui tutte le vacche sono nere”) perché sopprime di fatto la dialettica e fa dell'assoluto unità indifferenziata in cui non può esserci sviluppo.
La struttura dell'opera
Coscienza (conoscenza dell'oggetto)
Autocoscienza (consapevolezza di sé)
Ragione (sintonia di soggetto e oggetto, dove il primo trova nel secondo la propria ragione)
Spirito (la ragione si realizza nella storia e nel legame sociale)
Religione
Sapere Assoluto
Fenomenologia come Bildungsroman
La Fenomenologia ricostruisce la storia della coscienza, che è già avvenuta. Ma deve riappropriarsene per divenire cosciente del suo essere parte di un processo universale. Per questo la F. è stata definita un Bildungsroman.
La Coscienza
Certezza sensibile (il “questo” hic et nunc)
Percezione (l'unicità dell'oggetto e le sue molteplici proprietà)
Intelletto (la “forza” dietro il fenomeno è nulla e il fenomeno è la coscienza, che diviene auto-coscienza)
L'autocoscienza
L'esigenza del riconoscimento e la lotta a morte
Il servo e il signore
L'inversione dei ruoli
La funzione del lavoro
Stoicismo e scetticismo
La coscienza infelice
La coscienza infelice
➲La verità del mondo è nulla, solo Dio infinito vale
➲L'ebraismo: Dio padrone assoluto e inaccessibile
➲Il cristianesimo medievale: Dio si fa uomo, l'Infinito si incarna, ma il sepolcro è vuoto e la coscienza resta infelice perché Dio è irraggiungibile (devozione, fare, mortificazione di sé)
Il passaggio alla Ragione
La coscienza supera la religiosità vissuta come scissione e infelicità vedendo nella ragione il principio e il fondamento della realtà e quindi riconoscimento il se stessa il fondamento del mondo
Storicamente ciò si verifica nel Rinascimento e nella modernità
La ragione
Ragione osservativa
Ragione attiva
Individualità in sé e per sé
Il passaggio allo Spirito
Se ci si pone dal punto di vista dell'individuo, si è condannati a non raggiungere l'universalità. Solo lo Spirito (un Io che è un Noi), cioè una comunità etica e uno Stato possono realizzare questo obiettivo
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