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venerdì 8 aprile 2011

Marx

Marx
Le opere da ricordare: Critica della Filosofia del diritto di Hegel, manoscritti economico-filosofici, tesi su Feuerbach, L’ideologia tedesca, manifesto del partito comunista, per la cirica dell’economia politica, Il capitale, Critica del programma di Gotha.
Il marxismo
Si pone come un’analisi globale della società e della storia
Comprende indagini di carattere filosofico, storico, economico, sociologico, politico …
È una teoria intesa a sostenere la trasformazione rivoluzionaria della società (“i filosofi hanno solo interpretato il mondo; si tratta ora di cambiarlo” (XI tesi su Feuerbach)
Teoria e prassi sono un’unica realtà, che risulta divisa solo a causa della distorsione prodotta dal modo capitalistico di produzione

La critica al misticismo logico di Hegel
Hegel-Marx: un rapporto profondo
Il rovesciamento del rapporto pensiero-realtà si risolve in una volgare empirìa, in cui i dati di fatto diventano manifestazioni razionali e necessarie dello Spirito. La loro “sacralizzazione” fa dell’hegelismo un’apologia degli assetti di potere esistenti.
Marx e Feuerbach
Feuerbach ha ragione quando rivendica il primato degli individui umani viventi contro l’idealismo di Hegel
Ma sbaglia quando dimentica che l’uomo coincide che il suo divenire nella storia
Non esiste l’uomo naturale di Feuerbach: l’uomo è sempre determinato dalle condizioni storiche in cui vive

La critica alla teoria della alienazione religiosa di Feuerbach
Il naturalismo dell’idea di uomo non consente a Feuerbach di cogliere la vera radice del fenomeno religioso
L’alienazione religioso non dipende infatti da una astratta natura umana, ma dall’assetto disumano della società
“La religione è il gemito della creatura oppressa, l’animo di un mondo senza cuore, così com’è lo spirito di una condizione di vita priva di spiritualità” (Crit. Fil. del diritto)
Feuerbach: il problema irrisolto del cambiamento
Quella di F. è filosofia tendenzialmente contemplativa e teoretizzante (tesi XI)
Inoltre quando parla del cambiamento lo lega quasi esclusivamente alla dimensione culturale, coscienziale”.
Non basta mutare idee con altre idee, così si perde di vista l’esigenza di mutare le condizioni sociali concrete che hanno prodotto quelle idee (le pecore che si credono lupi e la metafora degli uomini che annegano perché temono la gravità ne L’ideologia tedesca)

Il materialismo storico
Il processo storico è determinato dalle condizioni economiche e dai rapporti che si creano a partire da esse
Queste condizioni sono e questi rapporti sono “determinati, necessari, indipendenti dalla loro volontà” (dalle Prefazione del 1859) E’ la struttura
Da essa si “eleva una soprastruttura giuridica e politica (e) alla quale corrispondono forma determinate della coscienza sociale … Non è la coscienza degli uomini che determina il loro essere, ma è, al contrario, il loro essere sociale che determina la loro cosceinza.”
La prassi e il rapporto soggetto oggetto
Questi rapporti che formano l’uomo sono il risultato della sua prassi
Con la prassi l’uomo interiorizza la natura e si relazione agli altri uomini
In particolare con il lavoro si riconosce nel suo prodotto e come individuo e si riconosce come essere sociale nella produzione comune.

Le società disumanizzanti
Ma nella società borghese il lavoro è alienato
E la coscienza sociale diviene ideologia
I significati di ideologia come falsa coscienza = natura vs storia; le idee separate dalla realtà
Il rapporto struttura soprastruttura
Un rapporto indiretto e reciproco
“Secondo la concezione materialistica della storia il fattore che in ultima istanza è la produzione e la riproduzione della vita reale. Di più non fu mai affermato né da Marx né da me. Se ora qualcuno travisa le cose, affermando che il fattore economico sarebbe l’unico fattore determinante, egli trasforma quella proposizione in una frase vuota, astratta, assurda.”

La critica all'economia borghese
Espressione teorica della società borghese ma anche ideologia
Il carattere ideologico è dimostrato dall’incapacità di dar conto dell’arcano del modo di produzione capitalistico
Sfruttamento e alienazione (i 4 significati)
Il feticismo delle merci.
Da dove il profitto?
Valore d’uso = qualità intrinseca storicamente reale
Valore di scambio = rapporto tra due quantità indifferente alle proprietà e agli usi.
Il valore di scambio presuppone un fondamento comune del valore; questo fondamento è il lavoro socialmente necessario a produrre ogni determinata merce.

Lavoro e forza-lavoro
Nella società capitalistica il lavoro diventa forza lavoro, cioè merce (origine storica della forma di merce del lavoro).
Il suo valore è quindi lo stesso di ogni altra merce = la quantità di tempo di lavoro socialmente necessario per (ri)-produrla
Ci sono però due specificità:
Il lavoro è una merce pensante
Il valore d’uso della forza-lavoro è maggiore del suo valore di scambio
L’origine del plusvalore:lo sfruttamento
Il lavoratore eroga la sua energia per un tempo superiore a quello richiesto per riprodurre il suo costo – salario –
Il valore generato nel tempo eccedente produce un valore – plusvalore – di cui si appropria il capitalista
Per questo il lavoro viene definito capitale variabile: esso infatti non si limita a trasferire nelle merci prodotte il proprio valore, ma genera un valore maggiore, variabile.
Capitale costante e Capitale variabile
Il capitale costante (c) corrisponde alla somma dei costi dei mezzi di produzione (macchinari, materie prime , ecc.)
Il capitale variabile (v) corrisponde alla somma dei salari che retribuiscono il lavoro erogato
Il saggio del plusvalore


plusvalore
Saggio di plusvalore = _____________
capitale variabile
Se v = 10 e pv = 5 il saggio di pv sarà ½ che in % corrisponde a 50%
Il saggio del profitto

È il rapporto tra plusvalore (pv) e C (c+v)

Se pv è 5, c è 20 e v 10, il saggio di profitto (pr) sarà 5:30 = 1/6 = 16, 6%
D-M-D¹
Il fine del Capitale è il suo accrescimento, cioè il profitto che dipende dal saggio di plusvalore
Plusvalore assoluto e relativo
Savrapproduzione e caduta del saggio di profitto

La critica allo stato moderno
La scissione tra società e Stato (sfera priva e sfera pubblica della cittadinanza e del bene comune)
Ma il cielo dello Stato è illusorio: lo stato incarna gli interessi delle classi dominanti
L’individualismo e l’atomismo della società borghese

Il liberalismo
La teoria liberale non fa che riprodurre questa scissione con un falso egualitarismo (solo giuridico), una falsa libertà (contraddetta dalle diseguaglianze sociali) e una rappresentanza che si basa sulla scissione tra le sfere private e pubbliche, oltre ad essere basata sulla discriminazione per censo


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